(r.p.l.) Compie un passo in avanti importante il progetto del polo scolastico alla Colmata di Chiavari. È (finalmente, verrebbe da dire) un impegno scritto sulla carta e non solamente proferito a parole, ma tutta una serie di dubbi rimangono, e non sono pochi.
Basta leggersi le carte che ieri, per la prima volta da quando è uscita l’ipotesi del campus, sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. Città Metropolitana, infatti, ha indetto il concorso di idee per la realizzazione del progetto. E i tempi sono piuttosto stretti: termine ultimo di presentazione il 30 maggio, stesura della graduatoria dei vincitori entro il 30 giugno 2023. Vale a dire, fra tre mesi e mezzo. Chi intenderà partecipare, quindi, avrà tempi assai ristretti e dovrà muoversi in mezzo a tutta una serie di paletti.
Quali? Il principale è contenuto alla pagina 16 delle ‘Linee strategiche del concorso di idee’. È un punto finora taciuto ma di fondamentale importanza: ‘In prospettiva, previa verifica della compatibilità con il depuratore consortile, può essere introdotta, nelle forme di legge, la funzione servizi scolastici qualificati”. La quale, al momento, non è prevista dal Piano urbanistico comunale e quindi sarebbe necessaria una variante.
Eh già, il depuratore: perché a fianco del polo scolastico dovrebbe sorgere il tanto contestato impianto di depurazione di vallata. La Regione Liguria non ha mai dato l’ok a questa prospettiva delle scuole accanto al depuratore, ed ecco perché si legge “previa verifica della compatibilità”.
Non di meno, il concorso di idee verrà indetto e Città Metropolitana acquisirà il progetto vincitore pagandolo 52mila euro. Una somma tutto sommato modesta, per un progetto che, stando alle previsioni, dovrebbe costare circa settanta milioni di euro. Chi li metterà a disposizione? Città Metropolitana? Il Comune di Chiavari? Né il primo né il secondo ente paiono in grado di disporre di così tanti fondi, e infatti l’altro tema centrale è come si farà a realizzare il polo scolastico alla Colmata, pure una volta che ci sarà un progetto, pure una volta che sarà sancita l’eventuale compatibilità con il depuratore di vallata.
Domande su domande, che però al momento non vengono poste, come tutti i temi sottaciuti sino a poco tempo fa rispetto alla costruzione dell’impianto di depurazione delle acque. Conviene dire che il polo scolastico ci sarà, conviene mostrare un render, conviene buttare lì dichiarazioni a questo o a quel media compiacente. Eppure, due temi restano: se il polo scolastico e il depuratore non dovessero essere compatibili, quale strada sceglierà il Comune di Chiavari? Con quali finanze sarà realizzato l’intero progetto? Chi metterà i settanta milioni di euro?
Da sempre, il polo scolastico alla Colmata è il cavallo di battaglia dell’attuale amministrazione per indorare la pillola del depuratore. Ma Città Metropolitana non ha potuto non mettere nero su bianco come stanno le cose: “Previa verifica della compatibilità”.
Ancora a pagina 16 delle ‘Linee strategiche’: “L’attuazione della trasformazione dell’area della Colmata deve essere conseguita per fasi successive, considerando prioritaria la conclusione del procedimento di Via e l’approvazione del progetto del depuratore comprensoriale, posto che solo il definitivo ingombro e le definitive caratteristiche dell’impianto possono consentire di prevedere l’organizzazione plano-volumetrica delle altre funzioni insediabili, in termini di fasce di rispetto e di mitigazione dei possibili impatti residuali. Il complessivo assetto urbanistico dell’area delineato nel relativo schema ed avente valore meramente indicativo, in particolare il rapporto tra spazi liberi e nuovi volumi, deve preservare la potenzialità di sviluppo per l’insediamento di servizi scolastici qualificati, previa verifica di compatibilità ambientale con la presenza del depuratore comprensoriale. Dall’analisi delle norme del distretto di trasformazione in questione, emerge la necessità di effettuare, da parte del Comune di Chiavari, una variante al Puc, in particolare per quanto concerne le modalità di attuazione delle previsioni”.
Tutto meno che facile, insomma. Secondo il bando, “il nuovo polo scolastico metropolitano per la scuola secondaria superiore, sarà dimensionato, sulla base del piano dell’offerta formativa, per almeno 70 classi con tutte le dotazioni previste per poter ospitare un numero di studenti compatibile con il numero di classi citato. Ai fini di una maggiore integrazione dell’area della ‘Colmata’ e del polo scolastico col tessuto urbano, la proposta potrà prevedere nuove funzioni e attività, quali ad esempio la nuova bocciofila, la sede dei pescatori dilettanti e, preferibilmente sulla parte a mare, di fronte alla passeggiata, alcune attività di somministrazione come ad esempio ristoranti e bar. Nelle previsioni progettuali per l’area di intervento dovrà inoltre essere garantita la consistenza attuale di parcheggi nella zona di intervento (almeno 330 posti auto pubblici interrati) oltre a quelli pertinenziali all’attività scolastica. L’idea progettuale potrà prevedere accessi autonomi rispetto ai plessi scolastici per consentire di usufruire degli spazi aperti della scuola, delle palestre, delle biblioteche e dell’aula magna da parte della cittadinanza”.
Questo a pagina 4 del bando. A pagina 11, l’altro punto nodale: “Nel caso in cui l’Ente banditore procedesse ad ulteriori sviluppi e previo reperimento delle risorse economiche necessarie, verrà affidato al vincitore del concorso l’incarico per la progettazione di fattibilità tecnica ed economica relativa a tutte le opere contenute nell’area di intervento”. Previa verifica compatibilità con il depuratore, previo reperimento delle risorse economiche necessarie. Chi s’illude che il polo scolastico alla Colmata sia solamente questione di tempo, farà molto meglio a ricredersi.