di DANILO SANGUINETI
Il ‘Rinascimento’ della Chiavari Ring continua senza alcuna interruzione. Si è proceduto a risalire la china per gradi, è si è anche proceduto con intelligenza: dopo gli anni di forzata inattività e i mesi segnati dalla crisi energetica, prima si è provveduto a dotare il club di una casa veramente all’altezza come la nuova palestra di corso Gastaldi, poi si è provveduto a rinforzare i quadri tecnici, il team agonistico e ampliare il numero dei tesserati, infine è arrivato il lancio e la riscoperta degli eventi principali.
Tra questi non poteva non esserci il Grand Prix International che è tornato proprio nel fine settimana dell’11-12 marzo. Ripagati gli sforzi del presidente Stefano Braschi e dell’intero gruppo di dirigenti e tecnici che con lui hanno collaborato. Braschi non trattiene la soddisfazione. “Finalmente! Dopo 4 anni di assenza il Grand Prix Città di Chiavari è tornato a casa, ossia nel Palazzetto dello Sport di Sampierdicanne. Nonostante le numerose difficoltà incontrate, siamo riusciti a riportare la lotta libera di livello internazionale nel Tigullio. Il Grand Prix Città di Chiavari è stato inserito all’interno del calendario federale della Fijlkam. Sono arrivati circa 200 atleti dall’Italia e dall’Europa e non solo: Moldova, Spagna, Francia, Germania, Ungheria, Polonia, Svizzera, Austria, Romania, Svezia, Finlandia, Lituania, Slovacchia, Repubblica Ceca, Turchia, Ucraina, Croazia, Inghilterra, Serbia, Uzbekistan. Gli atleti sono stati suddivisi in categorie Ragazzi/e, Under 15 (sabato 11 marzo) ed una unica con Under 17 e Under 20 (domenica 12 marzo)”.
L’organizzazione della Chiavari Ring Lotta ha fatto sì che l’edizione numero venti non abbia sfigurato nel confronto delle passate edizioni, tenendo conto di come sono mutate le condizioni esterne e i cambiamenti avvenuti in questa disciplina olimpica. Il presidente della Chiavari Ring aggiunge: “Oltre ai tanti stranieri, abbiamo avuto due squadre complete provenienti dalla Francia e due dalla Croazia, oltre ai prestigiosi team nostrani di Livorno, Roma e Guidonia, tra i più validi del ranking italiano”.
Il Grand Prix Città di Chiavari torna quindi a essere inserito nel calendario federale della Fijlkam. Per il Coni erano presenti il presidente del Comitato Regionale Liguria Antonio Micillo ed il presidente del Comitato Regionale Liguria della Fijilkam Filippo Faranda. Per il Comune di Chiavari era presente il delegato allo Sport Andrea Dagnino. I ragazzi della società organizzatrice, gasati dal sostegno del pubblico, si sono fatti onore.
Categoria Ragazzi Under 11 (2012/2013): cat. 30 kg Gabriele Fantasia 3° posto; cat 34 kg Samuele Rubini 8° posto e David Kokaiev 12° posto, cat 43 kg Thomas Braschi 2° posto, cat 48 kg Edoardo Sammarini 3° posto.
Categoria Ragazze: cat. 36 kg Sofiia Lisnycha 4° posto, cat. 46 kg Victoria Fantasia 1°posto, cat. 57 kg Giulia Salini 1° posto.
Categoria Under 15 maschile: cat. 57 kg Libra Nicolò 2° posto, Valle Pietro 3° posto, cat. 62 kg Andrea Ferrari 5° posto, cat. 68 kg, Alessandro Gasparini 1° posto, Yannick Peirano 2° posto. Categoria under 15 femminile: cat. 66 kg Camilla Salini 2° posto.
Ci sarebbe di che festeggiare, ma Braschi e i suoi ragazzi hanno voluto mostrare che anche i lottatori hanno un cuore e una testa. E hanno gareggiato al cospetto di una bandiera che in questi mesi abbiamo imparato a rispettare. Il presidente spiega: “Il mondo della lotta è fatto di tanti valori, sportivi ma soprattutto umani. Ogni volta che si incontrano squadre straniere si instaurano amicizie vere e profonde che restano nel tempo. E ci sono storie importanti: nel corso della due giorni c’era una bandiera dell’Ucraina presente sulle tribune del Palazzetto di Sampierdicanne, una mamma di un nostro ragazzino ha comprato e donato un veicolo militare fuoristrada al Battaglione Azov impegnato contro i Russi a Mariupol. I comandanti del Battaglione le hanno fatto recapitare in segno di ringraziamento la bandiera con le firme e alcune frasi. I nostri ragazzi combattono lealmente ed apprezzano chi si batte ovunque per la libertà e l’indipendenza”.