di DANILO SANGUINETI
Fuori (out) eppure anche dentro, scattano in avanti e allo stesso tempo non lasciano indietro nessuno. Alla fine potrebbe risultare che i ragazzi di Outdoor Portofino si siano spostati semplicemente di lato perché hanno scelto un approccio differente e non per questo meno efficace, anzi, nell’indurre le persone a visitare, conoscere ed apprezzare quel santuario della natura (quasi) incontaminata che è l’area marina protetta integrata nel Parco Regionale di Portofino.
Un’associazione sportiva che si è convertita in azienda. Il salto di specie che in questo singolo caso funziona a meraviglia. In poco tempo, neppure dieci anni di crescita intelligente, la società ha ampliato il suo orizzonte fino a diventare prima un centro servizi e accompagnamento per turisti ‘marini’, e poi un efficace network di iniziative sportive e scientifiche rivolte ai villeggianti, naif e navigati, in grado offrire innumerevoli opzioni di esperienza per chiunque si accosti all’area (e dintorni, tanto da coprire l’intero Levante) con eventi a 360 gradi, dodici mesi all’anno.
Un miraggio per chi vuole venire dalle nostre parti e apprezzare le infinite meraviglie senza fossilizzarsi o ingabbiarsi nel consunto menù cabina-ombrellone-sdraio. Quelli di Outdoor Portofino ti propongono di guardare da una angolazione diversa uno spicchio di costa, un accenno di promontorio, uno scorcio di abitato che reggono il confronto con ogni rinomato sito del Belpaese e fanno sfigurare parecchi esotici ‘altrove’.
Partendo da una simile piattaforma far decollare una proposta giovane, moderna, accattivante avrebbe dovuto essere un gioco da ragazzi. Invece ci sono voluti proprio quattro ‘post-adolescenti’, e solo nel 2013, per dare sostanza al sogno.
Alessandra, una dei quattro moschettieri, è il volto, affascinante, manco a dirlo, con il quale Outdoor si presenta al pubblico: “In effetti ci sentiamo un po’ pionieri perché adesso se ne parla molto, nel 2013 quando abbiamo dato vita alla società sportiva Outdoor Portofino ci guardavano come fossimo marziani o quasi”.
Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti – e pure sopra se pensate alle bombe d’acqua e i tornado picchiati un po’ ovunque in Liguria – che qualcosa non quadri lo ha capito chiunque (i terrapiattisti locali si spera non facciano testo) e che il tanto vantato equilibrio mediterraneo sta andando a ramengo. “Sì, gli avvenimenti, soprattutto quelli recenti, hanno reso evidente che serve un diverso approccio. Noi eravamo in anticipo grazie al fatto di essere nati e vissuti tra Recco e Camogli, questo tratto di mare lo abbiamo navigato, nuotato sopra e sotto il pelo dell’onda da… sempre. La volontà di mettere assieme le nostre esperienze e aspirazioni è sorta spontanea e contemporanea in noi quattro. La mission era chiara: formare una società composta da appassionati professionisti del mare e dell’outdoor, che si impegni nel promuovere educazione, esperienze, emozioni, progetti di tutela e comunicazione. Interventi legati al territorio, all’ambiente e ai relativi sport, con lo scopo di stimolare un cambiamento per far stare meglio le persone e il pianeta”.
Il quartetto verde: Angelo Bertora, Sara Guaraglia, Alessandra Tixi e il presidente, Luca Tixi, il precursore. “A 16 anni, nel 2003, Luca sui banchi del liceo, in un periodo di militanza ambientalista e eremitaggio sul monte di Portofino, ricevette ‘l’illuminazione’: il suo lavoro doveva essere quello di portare le persone alla natura. Nel 2005 fonda assieme a Bellotti (creatore di BlackWave), River’s Gipsy, scuola di kayak itinerante, un embrione di quello che sarà Outdoor Portofino”.
Nel 2011 arrivano gli altri. “Nasce la prima versione di Outdoor Portofino: con sede al Covo di Nord Est e in collaborazione con il diving center ‘Il Grande Blu’. Prende vita Kayak Tramp (ovvero Kayak Tours in Amp, Area Marina Protetta, ndr). Il progetto si sviluppa velocemente grazie alla sponsorizzazione di Exo Kayaks e Cressi Sub e al patrocinio di Area Marina Protetta e Parco di Portofino. Partecipiamo con grandi risultati a una grandiosa edizione di ArteMareScienza Festival; organizziamo il primo evento di Clean Up tra Portofino e Camogli con un record di partecipanti”.
Un anno dopo sono pronti per il battesimo del club in mare: “KayakTramp diventa Outdoor Portofino: la sede si sposta a Niasca nella baia di Paraggi (ancora oggi la base estiva). Oltre al kayak, organizziamo anche attività e corsi di Snorkeling, Sup e Windsurf. Il 6 febbraio 2013 la fondazione ufficiale. Organizziamo la prima edizione del Miglio Blu di Portofino – gara amatoriale di nuoto che negli anni assume rilevanza internazionale – con partenza da Niasca e arrivo al Covo di Nord Est”.
L’entusiasmo iniziale viene messo a duro prova dal flusso e riflusso degli eventi. La marea della fortuna ha alti e bassi superiori a quelli lunari. “Nel novembre del 2014 una frana colpisce l’accesso alla spiaggia di Niasca. Parte della spiaggia e la nostra sede diventano inagibili. Dobbiamo arrangiarci trasferendoci a Punta Pedale per una estate. Nei mesi successivi rilanciamo con il progetto SNS ‘Sport e Natura nelle Scuole’ e la Scuola Vela di OP a Portofino; incominciamo a organizzare i primi Kayak Tour con partenze giornaliere da Monterosso (Cinque Terre) e a svolgere le prime attività di Orienteering, perché convinti che si debba fare qualcosa anche per far conoscere i sentieri meravigliosi del Parco”.
Outdoor torna a correre. E aumentano gli interessi e le iniziative: “Slam ci sponsorizza per un triennio dal 2016 al 2019 permettendoci di realizzare il progetto AMP ‘Clean UP’, pulizia del mare e delle coste dell’Area Marina ed educazione ambientale. Creiamo una squadra di canoa polo e proviamo a fare trekking con gli asini nel Parco, un progetto che purtroppo si è interrotto”.
Perché arrivano altri contrattempi, anzi maltempi. “La mareggiata del 29-30 ottobre 2018, violentissima con onde fino a 10 metri, la strada crolla e isola Portofino (e quindi anche la nostra sede di Niasca). L’incidente ci fa ripensare l’organizzazione. E poniamo rimedio: apriamo nella primavera 2019 l’Hub di Santa Margherita: il centro dove è possibile noleggiare biciclette elettriche e normali per scoprire la riviera ligure in maniera sostenibile. Oltre alle biciclette arricchiamo le nostre proposte con attività di survival e yoga”. Una botta dietro l’altra, anche se questa volta il fortunale investe il mondo intero. “La pandemia ha segnato anche le nostre vite anche se per il nostro lavoro è stata per un certo verso una opportunità. Essendo sempre ‘outdoor’ siamo meno toccati rispetto ad altre attività umane. Ci adattiamo alle regole con due progetti: il coasteering, nuova proposta per vivere il mare (dopo un training iniziato nel 2018) e l’idea di dare vita a un nuovo settore che chiameremo OP Science Projects. Da questo nuovo ramo prende vita il progetto CRABS grazie alla sponsorizzazione di ‘The North Face’”.
Gli utenti che fino all’anno prima erano in maggioranza ‘foresti’, cominciano a parlare con accento marcatamente ligure. “Sì, i lockdown ci hanno portato tanti ‘indigeni’ che magari vivevano a pochi chilometri da Portofino ma che non ne conoscevano tutti gli angoli e soprattutto le possibilità straordinarie del suo mare e delle sue erte”.
Da inizio 2021 a oggi i soci decidono ancora una volta di rimodellare Outdoor Portofino, soprattutto sono pronti ad adattarsi a cambiamenti che ci annunciano epocali. “Nascono nuovi ruoli, si definiscono meglio i nostri campi d’azione – Experience, School, Progetti – e il team si rafforza. Cresce e si evolve il progetto CRABS in collaborazione con Micro Plastic Hunters. Nell’anno in corso abbiamo dato vita a un team di lavoro rinnovato, affiatato e supergiovane. Vogliamo dare l’opportunità a nuove figure prontamente formate a di crescere e consolidarsi nel mondo del lavoro mettendo in campo le proprie competenze personali”.
Avere la mente aperta permette di non dormire sugli allori. Si sfruttano le possibilità di un mondo diventato connesso e interagente come non mai. “Abbiamo generato una startup, OutBe, che connette scienza, natura e persone attraverso lo sport outdoor e la Citizen Science. Creata una piattaforma online che faciliti la connessione tra realtà di scienza, sport e aziende che desiderano supportare azioni concrete per la tutela dell’ambiente”.
Così propositivi da far girare la testa. Soprattutto in posti dove rimanere immobili come pioli piantati nel terreno un tempo fertile viene visto da certuni come una virtù. Una girandola di spunti, un fioccare di iniziative con ricadute benefiche sul piano occupazionale. “Oltre a noi quattro abbiamo assunto tre persone a tempo pieno dato che ora siamo aperti tutto l’anno e ci sono da gestire oltre la sede, la base nautica a Niasca, nella baia di Paraggi, le sedi distaccate a Camogli e Monterosso e i punti di raccolta per l’orienteering a Genova. E non bastiamo neppure così, ecco perché abbiamo lavoratori stagionali a seconda delle varie attività e delle richieste. Oltre a Kayak tutto l’anno con annessi Wine Tour e spedizioni notturne, i corsi e le uscite in Sup, lo Yoga da fare sulla Paddle Board, i corsi e le immersioni snorkeling, anche notturne, il coasteering, ovvero l’evoluzione del canyoning in mare, i corsi di nuoto in mare, abbiamo aggiunto le prenotazioni per fare Team Building per migliorare lo spirito di squadra. Continuiamo a ricevere richieste da gruppi aziendali milanesi e bergamaschi che vogliono puntare su queste esperienze per affinare i rapporti del proprio gruppo di lavoro”.
Si è sopraffatti, eppure Alessandra continua implacabile a sciorinare il ventaglio di offerte della sua società: “Che ne dite di addii al nubilato o al celibato? Una pagaiata invece che la solita festa al chiuso? Una camminata alla luce delle stelle?”. Alziamo le mani: una visita ad Outdoor è consigliabile persino per il ‘couch potato’ più sfacciato. Si capisce perché si siano guadagnati l’incondizionata fiducia degli amministratori dell’area marina. “Siamo guidati da tre stelle polari: senso di appartenenza, passione e innovazione. Vogliamo essere una goccia d’acqua nel mare della rivoluzione che deve portare a un drastico cambiamento nello stile di vita dell’uomo se vogliamo restare in armonia con l’ecosistema Terra”. È impossibile dar loro torto. Nell’area protetta ci siamo tutti quanti. Smettiamola di guardarci l’ombelico. Basta un’occhiata a cosa accade fuori dalla finestra: se rimanete tranquilli o avete il sistema circolatorio di una lucertola o siete Trump.