Radicata sul territorio, con un occhio rivolto al mondo ma rigorosamente fuori dal traffico caotico e fuorviante dei social network.
Su queste basi si fonda l’informazione che vuole diffondere Piazza Levante: glocal ma non social. In un’epoca di fake news, di post-verità, di notizie manipolate, di flussi ininterrotti di contenuti spesso non verificati, noi abbiamo pensato che l’unica cosa moderna e straordinaria ormai possibile nel giornalismo on-line fosse fare una sana e genuina marcia indietro.
Piazza Levante nasce quindi sotto l’insegna dello “slow journalism” che tanto successo sta riscuotendo, ad esempio, nei paesi anglosassoni, con esperienze come “Delayed Gratification”, “Longreads”, “The Big Roundtable”.
Parliamo di una filosofia ben precisa, che si pone obiettivi fissi:
- verifica delle fonti
- racconto accurato dei fatti
- scelta accurata e ragionata del materiale da pubblicare
- approfondimento
- indipendenza dall’agenda delle breaking news
- approccio laico agli argomenti trattati (senza pregiudizi)
- approccio analitico agli argomenti trattati
- applicazione delle tecniche narrative non inquinate dall’emotività tipica dell’infotainment
Uno schema ambizioso, che desideriamo applicare al nostro stupendo territorio. Tornare indietro per riprenderci un mestiere fin troppo rivoluzionato dalle trasformazioni digitali. Non sempre con buoni risultati.
Cercheremo di fare giornalismo di qualità.
Voi sosteneteci con la lettura, iscrivetevi alla newsletter e passate parola.
Come si faceva una volta.